Le tempeste testano e provano la profondità e la resistenza delle radici di un albero. Quando nella nostra vita sopravvengono tempi difficili, la nostra intelligenza non ci è di grande aiuto, abbiamo bisogno di beneficiare di maturità spirituale, come quella che aveva il patriarca Giacobbe. Quando lo colpì la disgrazia, ha esclamato: «Ma la via che io batto egli la conosce; se mi mettesse alla prova, ne uscirei come l’oro. Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme, mi sono tenuto sulla sua via senza deviare; non mi sono scostato dai comandamenti delle sue labbra, ho custodito nel mio cuore le parole della sua bocca.» (Giobbe 23:10-12) Abbiamo bisogno della maturità spirituale di Paolo, che dopo aver pregato tre volte perché una scheggia terribile nella carne gli fosse tolta (la parola tradotta con scheggia o spina significa anche “strumento appuntito, una specie di lancia”), accettò il rifiuto del Signore di esaudirlo. Paolo affermò: «Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.» (2 Corinzi 12:9) Anziché cercare una soluzione per sbarazzarsene, o di ripiegarsi su sé stesso, Paolo ammetteva “Ho scelto di accettare la mia sorte per avere il privilegio di provare maggiormente la potenza di Cristo che opera nella mia vita.” Un bell’esempio di maturità spirituale! Non vorresti assomigliargli? Vivere una vita spirituale profonda, camminare in armonia con Dio, qualunque siano le circostanze, che tu ottenga un sì o un no, oppure un “non ancora”, in risposta alle tue preghiere, persino quando la Sua volontà è diametralmente opposta alla tua? La maturità spirituale non si ottiene per osmosi, o semplicemente perché ti è venuta improvvisamente voglia di averne. È sempre il risultato di una passione divorante. Si ottiene solo se la ricerca diventa la più grande priorità della tua vita. È il tuo caso oggi?