La scrittrice Brenda Smith afferma di aver imparato diverse lezioni osservando la vecchiaia
dei suoi genitori:
Invecchiare non è frutto di una scelta, mentre sentirsi “vecchi” lo è! Non smettete mai di fare piani per il futuro altrimenti, inconsciamente vi state autorizzando a morire! Mio padre pensava che doveva molti soldi d’affitto per il “posto al sole” che occupava, quindi “pagava” aiutando gli altri.
Dio è davvero lì in ogni momento. Mia madre lottò con la tentazione della disperazione
quando il morbo di Parkinson intaccò il suo fisico. Poi si mise a cercare dappertutto la mano di Dio e la fede di cui diede prova in tutta la sua vita l’aiutò a rendersi conto che l’avrebbe sostenuta ancora di più nel corso dei suoi ultimi anni.
Il tempo è un regalo di Dio. Davide ha detto: «Insegnaci dunque a contar bene i nostri
giorni, per acquistare un cuore saggio.» (Salmo 90:12) Mio padre un giorno ha detto a uno dei suoi amici: “Quando non ti rimane che poco tempo, non ti diverti a sprecarlo in frivolezze. Impari molto in fretta a investirlo in cose che hanno davvero importanza.”
La malattia non crea dei santi. È solo un testo di pazienza, di maturità e di controllo di sé. Quando mio padre diventò invalido, scoprì che né la vecchiaia né la malattia lo avvicinavano automaticamente a Dio. Doveva sempre disciplinare il suo spirito per sentire la presenza di Dio e trovare la vera gioia di Cristo.
Il ridere ridà vitalità all’anima. Brenda Smith si ricorda che, quando suo padre si ammalò, quell’oratore ed eminente scrittore che era, rideva a vedere la sua pancia enorme che gli faceva fare una sorta di riverenza ogni volta che provava a raddrizzarsi nella sua carrozzella! Quando il tempo e la natura avranno fatto il loro lavoro e ci guarderemo nello specchio, ci rimarrà la scelta di riderne o piangerne. Ma siccome «un cuore allegro è un buon rimedio» (Proverbi 17:22) e dato che Dio ha preparato per noi un corpo nuovo e magnifico, scegliamo di partire con gioia!