Prima di morire per le conseguenze del parto, Rachele, la moglie di Giacobbe, decise di dare al suo figlio il nome di Ben-Oni, che significa «figlio del mio dolore». I nomi della Bibbia hanno un valore profetico. Infatti, dopo il funerale di Rachele, Giacobbe annunciò che il bambino non si sarebbe chiamato Ben-Oni (figlio del mio dolore) ma Beniamino (figlio della mia mano destra)! “Lui è la mia forza, non il mio dolore” affermò. E com’è conosciuto ai giorni nostri? Beniamino, certamente! Anche tu sei quello che il tuo Padre celeste dichiara di volere che tu sia! Non dimenticare mai come ti chiama Lui!
Forse assomiglierai a Anania, Misael e Azaria? Li conosci meglio con i loro nomi pagani che diede loro Nabucodonosor? Sadrac (= sotto l’ordine di Aku), Mesac (= nome di dio pagano), e Abed-Nego (= servitore di Nego). Questi nomi corrispondevano all’adorazione di dei babilonesi. Ma il vero nome dei giovani Ebrei erano: Anania (= “Dio è pieno di compassione”), Misael (= “Chi è simile a Dio?”) e Azaria (= “Dio ci ha soccorso”). Quando furono buttati nella fornace ardente, ne uscirono con il loro vero nome! È nelle circostanze della vita che prevarrà il tuo vero nome. Rallegrati se l’opinione degli altri non determina il tuo destino! È l’opinione di Dio nei tuoi confronti che importa di più. Il vecchio re pagano tentò di cambiare i nomi dei giovani ebrei, ma non poté cambiare i loro cuori. Immagina i tre adolescenti mentre escono dalla fornace e proclamano il loro vero nome! Il primo esclama: “Dio è pieno di compassione”; il secondo, alzando le mani al cielo: “Chi è simile a Dio?” e l’ultimo, dopo aver annusato i propri vestiti e tastato i suoi capelli neanche un po’ abbrustoliti: “Dio ci ha soccorso”. Ora tocca a te, pieno di coraggio, procedi in avanti sulla scena e proclama il nome che Dio ti ha dato!