È un principio che dovrai accettare, se ci tieni ad avere il meglio di quello che Dio ti vuole concedere: le Sue benedizioni sono spesso il risultato di associazioni! Hai la scelta fra camminare in compagnia di Giosuè e Caleb, e facendo questo compiere il tuo destino, oppure perdere tempo con le altre dieci spie che pensarono fosse impossibile invadere la Terra Promessa e morirono nel deserto.
Quando Giuseppe entrò nella casa di Potifar, era accompagnato dal favore divino. Quando poi entrò nel palazzo del Faraone, divenne strumento di salvezza, poi di prosperità di tutta la nazione. Ascolta anche le parole di Labano a Giacobbe: «…perché ho toccato con mano che l’Eterno mi ha benedetto per causa tua.» (Genesi 30:27)
Hai notato come spesso il favore divino e la prosperità dipendono dall’associazione di queste persone con uomini di Dio? Ma non leggere solo queste righe solo per andare in seguito a chiedere il parere dei più scettici dei tuoi amici: sicuro che ti dissuaderanno dal credere in un’idea simile, ridicola secondo loro!
I Filippesi ebbero una relazione particolare con Paolo che durò una trentina d’anni. Lo aiutavano economicamente e provvedevano ai suoi bisogni spirituali. «Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi, pregando sempre con gioia per voi tutti in ogni mia orazione, per la vostra collaborazione nell’evangelo dal primo giorno fino ad ora…» (Filippesi 1:3-5) E quale fu la loro ricompensa? «…siete tutti partecipi con me della grazia» (Filippesi 1:7) Paolo ricevette la benedizione divina grazie a Gesù, i Filippesi la ricevettero grazie a Paolo. Ora che sai questo, cerca la compagnia di quelli che camminano in presenza di Dio e ne ricevono le benedizioni. Avvicinati a loro più che puoi ma non lasciare che le benedizioni che ne deriveranno smettano di scorrere in te! Lascia che le benedizioni invadano la vita degli altri, grazie a te: diventa così una fonte di benedizione per altri!