Davide imparò una lezione che dobbiamo imparare anche noi: il tempo trascorso ad aspettare Dio non è tempo perso. Era già stato scelto per diventare re d’Israele. Era statu unto come re. Dio aveva affermato che un giorno sarebbe diventato re. Ma in questo momento della sua vita, sta scappando, braccato dai soldati di Saul. Per tentare di sfuggirgli, s’infilò in fondo a una caverna e iniziò a chiedersi: “Ma dov’è Dio in tutto questo?” Hai provato la stessa cosa? Come ci si comporta quando si è in fondo a una spelonca?
Prima di tutto Davide «si fortificò nel SIGNORE, nel suo Dio» (1 Samuele 30:6). A volte sarà necessario parlare a te stesso per ricordare alla tua memoria labile tutte le bontà che Dio ti ha già concesse. Dio disse a Mosè di mettere nell’Arca dell’alleanza, il bastone che li aveva spesso liberati con la manna che li aveva nutriti perché si ricordassero della fedeltà di Dio nei loro confronti. Abramo costruì 7 altari nel corso della sua vita: altrettanti monumenti commemorativi delle bontà divina. Inizia quindi a rivedere tutti i tuoi ricordi che concernono la Sua bontà!
In seguito Davide si ricordò dell’avventura di Giuseppe in Egitto. Leggi il salmo 105! «Gli legarono i piedi con ceppi; fu oppresso con catene di ferro. Fino al tempo in cui si avverò quanto aveva predetto, la parola del SIGNORE lo affinò.» (Salmo 105:18-19). Davide pensò alla vita di Giuseppe, e tu a chi pensi? Giuseppe, in fondo alla cisterna sicuramente non avrà pensato “Fantastico, è proprio quello che volevo!” Talvolta l’attesa può essere lunga e snervante. Ecco perché è importante trascorrere quei giorni, quelle settimane, mesi e anni a lodare il Signore!
Dio non tarderà a notarti e non ti dimenticherà. Resisti un minuto, un’ora ancora! Rimani vicino al Signore e, nel momento propizio, Ti farà uscire dalla caverna. Il Dio che lo ha fatto per Davide e per Giuseppe prima di lui, può farlo anche per te, se hai pazienza.