Dai valore alla tua vita!

Edgar W. Work ha detto: “La vera tragedia non è disporre di un solo talento, ma di non saperlo far fruttare!” Per dare valore alla tua vita devi:
Imparare a utilizzare al massimo quello che Dio ti ha dato. Thomas Edison si era prefissato, fin dall’inizio della sua carriera, uno scopo molto ambizioso: sviluppare un’importante invenzione ogni sei mesi e, nel frattempo, divertirsi a crearne una ogni dieci giorni, anche se di poco valore. Di conseguenza, durante la sua vita, depositò 1093 brevetti! Edison compì il suo sogno concentrando i suoi sforzi su quello che faceva meglio. E tu?
Iniziare là dove Dio ti ha posto. Dopo aver perso una partita di baseball, l’eroe del fumetto Charlie Brown si confida alla sua amica Lucy con questi termini: “Per tutta la vita ho sognato partite di grande impatto, di giocare per la coppa per esempio ma non ci riuscirò mai!” Lucy risponde: “Tu guardi troppo lontano Charlie Brown. Dovresti fissarti uno scopo più prosaico. Concentrati sulla partita del tuo quartiere: sforzati di non spiaccicarti sull’erba alla prima cunetta che incontri sul campo!” Il successo è la conclusione del primo passo che fai. Metti quindi la tua fede alla prova e lanciati in avanti!
Concentrati su quello che Dio ti ha chiesto di compiere. La musica era la vita di Brahms: collezionava spartiti antichi e si era messo a studiare i compositori che lo avevano preceduto, andando fino al XV secolo! Passava notte e giorno a perfezionare la sua arte, rifiutando di pubblicare le sue composizioni che non rispondevano alle sue esigenze. Aveva quarant’anni quando accettò finalmente di pubblicare la sua prima sinfonia. E rifiutò di sposarsi, pensando che questo rischiava di distrarlo dal suo sogno: “Sono innamorato della musica. Non penso a nient’altro. L’unica cosa che conta ai miei occhi è la musica che le cose della vita possono produrre, e come questa diventa bella grazie ad essa.” Qualifichi questo tipo di atteggiamento come fanatismo? Quest’uomo aveva semplicemente imparato a concentrare i suoi sforzi su quello che considerava primario e che dava un senso alla sua vita! Ecco perché Paolo ha potuto dire: «una cosa faccio…» 

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