Nascere di nuovo implica un cambiamento profondo nella vita di una persona. Nicodemo non ha capito quello che Gesù voleva dire perché concepiva solo la nascita fisica, mentre Gesù sottintendeva che la nuova nascita “veniva dall’alto” (la parola greca per “di nuovo” può anche essere tradotta con “proveniente dall’alto”). Il Signore ha affermato: «Così, ogni albero buono produce frutti buoni; ma l’albero cattivo produce frutti cattivi.» (Matteo 7:17) Alla stessa maniera dovremmo riconoscere un credente nato di nuovo dal suo modo di vivere. A Cartagine, nel III secolo d.C., viveva un uomo giovane molto ricco dalla moralità scandalosa di nome Cipriano. Gli piaceva girare per le strade della città su un carro ricoperto d’oro e di pietre preziose, vestito con abiti stravaganti. Scrisse una lunga lettera a un teologo cristiano che non poteva concepire un modo diverso di vivere. Le sue abitudini e i suoi gusti per il lusso e la perversione, i desideri del suo cuore e i suoi molti peccati, di cui non si pentiva, erano troppo ancorati in lui per convincerlo a diventare un cristiano come quelli che aveva incontrato in quella città. Concludeva la sua lettera affermando che era impossibile, per un uomo come lui, cambiare. Eppure Dio, nella Sua grazia infinita, cambiò il cuore indurito di Cipriano e lo sostituì con un cuore pieno di compassione e desideroso di lodare il suo Salvatore. Cipriano divenne uno dei più grandi leader della Chiesa, e più tardi dichiarò che quello che una volta pensava impossibile era stato reso possibile dall’azione divina in lui. Era nato di nuovo quando Dio aveva cambiato il suo cuore. Sono molti gli scritti e le lettere notevoli che ha lasciato, perché cita solamente la Bibbia. Conosciuto con il nome di san Cipriano di Cartagine, la sua integrità, il suo attaccamento alla verità e il suo impegno nel difendere la sua fede malgrado la persecuzione, hanno portato molti suoi contemporanei ad abbracciare la sua fede, ancora più dei suoi scritti. Fu decapitato nel 258, durante le persecuzioni dell’imperatore Valeriano. Gli altri vedono in noi i frutti della nostra nuova nascita?