Temi di veder ricomparire vecchi problemi che avevi creduto poter dimenticare?
Hai testimoniato di fronte ad altri che Dio aveva risposto alle tue preghiere e te ne aveva
liberato, e all’improvviso il tuo vecchio nemico prova di disarcionarti insinuando in te” uno spirito di timidezza” (2 Timoteo 1:7).
Satana prova sempre a riesumare vecchie storie, sperando che ti metterai a rimaneggiarle, a roderti il fegato per poi essere «prigioniero delle parole della tua bocca.» (Proverbi 6:2)
Tutti quelli che Dio ha liberati dalle loro prove hanno subito attacchi di questo genere.
Non dimenticare che Satana non dispone di nessun nuovo trucco nel suo archivio! Quando contrattacca, spesso cerca di raggiungerti grazie alla tua immaginazione. Quello che immaginavi ieri diventa improvvisamente reale oggi, prima di infrangere i tuoi sogni domani.
Ecco perché la Bibbia ci dice di demolire «i ragionamenti e tutto ciò che si eleva
orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo» (2 Corinzi 10:5).
Controlla i tuoi pensieri prima che siano questi a controllare te!
Gesù ha asserito: «Vi sia fatto secondo la vostra fede» (Matteo 9:29).
Vincerai Satana tagliandogli la testa, se afferri con entrambe le mani la tua spada, cioè la Parola di Dio!
Il Salmista sapeva che cos’era la paura:
«Nella mia angoscia invocai il SIGNORE;
il SIGNORE mi rispose e mi portò in salvo.
Il SIGNORE è per me; io non temerò;
che cosa può farmi l’uomo?» (Salmo 118:5-6)
Il profeta Abacuc aveva provato anche lui cosa significa avere la paura che ti torce le
budella: «Ho udito e le mie viscere fremono, le mie labbra tremano a quel rumore; un tarlo mi entra nelle ossa, io tremo a ogni passo; aspetto in silenzio il giorno dell’angoscia… ma io mi rallegrerò nel SIGNORE, esulterò nel Dio della mia salvezza. DIO, il Signore, è la mia forza;
egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle alture.»(Abacuc 3:16 e 18-19)
Rallegrati, perché Dio ha detto: «la sventura non si abbatterà due volte.»