Hai notato…?

L’espressione del nostro volto è spesso lo specchio delle nostre emozioni interiori. Giuseppe notò la tristezza che si dipingeva sul volto del panettiere e del coppiere del Faraone. Malgrado la propria sofferenza, Giuseppe trovò gioia nell’aiutare e nel toccare il cuore dei due uomini in prigione con lui. Per lui sarebbe stato più facile di pensare solo a sé stesso. È quello che siamo tutti tentati di fare. Ma questo non porta da nessuna parte, oltre all’isolamento e all’insoddisfazione.
L’evangelista scozzese Henry Drummond ha scritto: “Col passare degli anni, ci rendiamo conto che gli eventi più incisivi e ricchi della nostra vita sono quelli in cui abbiamo agito per amore degli altri… La felicità di avere o di ottenere non esiste, solo quella del dare conta.” Quando Giuseppe comprese che non era il solo a soffrire, fece quello che avrebbe fatto Gesù: espresse compassione ai suoi compagni di sventura. Hai notato tristezza sul volto di chi ti sta attorno? Quando passi un momento difficile, ti senti coinvolto dalla sorte degli altri o pensi solo a te stesso? Una parola d’incoraggiamento può avere una grande importanza per qualcuno che lotta con le proprie difficoltà.
René Bazin ha scritto che il migliore rimedio per sedare i mali della nostra epoca… era di consacrarci a quelli che sono caduti così in basso da perdere la speranza di avere giorni migliori.
Quando il coppiere fu rilasciato, dimenticò la promessa fatta a Giuseppe, ma Dio non dimenticò Giuseppe. Gli anni migliori di Giuseppe dovevano ancora venire: la sua ascesa folgorante, il suo ruolo di dirigente d’Egitto, la sua influenza su tutto un popolo, la sua riconciliazione con la sua famiglia. «Se voi avevate pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso.» (Genesi 50:20)
Dio farà lo stesso per te se sei pronto a servire e amare gli altri! Hai notato la tristezza e il fatica che patiscono molti di quelli che ti circondano regolarmente?

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