Molti uomini trascorrono la loro vita a correre da un capo all’altro senza mai sentirsi
soddisfatti dei propri successi. A volte li invidiamo, ma loro non si rendono conto del loro vero
valore né dell’estensione di ciò che compiono. Raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati non sembra portare loro nessun piacere, perché non sanno come approfittarne. Il successo stesso che invidiamo loro rischia di ucciderli lentamente!
Se questa è anche la tua condizione, non puoi far altro che voltarti verso Dio. C’è solo Lui
che può rimettere nella tua vita quello che i tuoi sforzi hanno distrutto. Nulla nella tua vita può
sostituire la posizione dominante che Dio deve occupare. Ti ha creato così. Se immagini di
poterti inventare della stima di te stesso semplicemente moltiplicando i tuoi successi, stai per
affrontare un naufragio!
La scalata di una montagna già conquistata non ti darà una gioia duratura. Gli applausi
degli uomini ti daranno un po’ di balsamo per il cuore, ma a che giova se il tuo cuore assomiglia
a un vaso bucato? Poco importa quello che ci puoi mettere dentro, comunque colerà via e
sparirà. Lascia che Dio ripari il tuo cuore “rotto” se ti trovi in una situazione come questa. Né la
tua carriera, né il sesso, né i soldi ti potranno guarire, meno ancora i tuoi successi, per numerosi
che siano. Dio solo è in grado di farlo.
«I 24 anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: “Tu sei degno, o Signore, e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono”» (Apocalisse 4.10-11).
Non «adorano» semplicemente Dio, si premurano di deporre le loro corone (tutte le cose
che hanno compiuto, le loro conquiste), ai Suoi piedi. La saggezza dettava loro di non cercare
una soddisfazione durevole basata sulle loro imprese. Avevano scoperto che in presenza di Dio, addirittura gettando tutto ai Suoi piedi, non ci perdevano niente.
A volte dobbiamo abbandonare proprio tutto prima di alzare gli occhi a Lui e dire: “Signore ho bisogno di passare del tempo con Te!”
In realtà i tuoi successi possono procurarti una certa gioia effimera, ma è solo in presenza
di Dio che proverai una gioia duratura e profonda, quello che il Salmista definisce «gioie a
sazietà»(Salmo 16:11).