Quando Dio ti dice di pentirti, agisce con grazia nei tuoi confronti e ti dà il tempo di farlo.
Ma, se rifiuti, subirai sempre le conseguenze della tua disubbidienza: «Le ho dato tempo
perché si ravvedesse, ma lei non vuol ravvedersi della sua fornicazione. Ecco, io la
getto sopra un letto di dolore» (Apocalisse 2:21.22).
Questo versetto è come una freccia scoccata in pieno cuore di quel peccato coriaceo al
quale sei ancora così legato. Ogni peccato è il frutto di una scelta. Se decidi di persistere nel tuo
errore, finirai per perdere la forza di voltargli le spalle e diventerai suo schiavo. Finché
preferirai il piacere che questo peccato ti dà, non proverai a disfartene.
Il vocabolo greco per pentimento è metanoia, che significa: CAMBIARE DIREZIONE, RIPARTIRE IN DIREZIONE OPPOSTA.
Un autore cristiano ha scritto queste righe: “Stavo provando a disfarmi di un peccato in particolare, supplicando senza tregua il Signore di liberarmene, ma senza risultato. Un giorno mi arrabbiai contro Dio e gridai: – Perché non mi vuoi aiutare? Mi rispose dolcemente: – Perché non ti ha ancora disgustato abbastanza! Continui ad amare il piacere che ti procura! Io protestai dicendo: – Ma no! Lo detesto!
Dio mi rispose: – Se tu lo detestassi a sufficienza, l’avresti abbandonato già da tempo! Allora compresi che apprezzavo maggiormente i piaceri che mi dava quel peccato piuttosto della
ricompensa della mia ubbidienza a Dio. In questo modo compresi un’altra verità che mi era
sfuggita fino a quel momento: non avrei mai potuto, anche con tutta la mia forza di volontà, raggiungere un vero pentimento. Non avrei mai potuto uscire dal pantano della mia corruzione
interiore.
Il pentimento, la conversione è un dono d’amore che solo Dio ci può dare. E, finché
quest’amore non è libero di esprimersi con l’esporre quelle zone d’ombra che continuiamo a
coltivare, non potremo mai cambiare davvero.”
Oggi, avvicinati a Dio per chiederGli di concederti il dono del pentimento!