Viviamo in una società che sostiene che non esiste una verità assoluta, perché differisce in funzione dell’epoca, delle mentalità, delle situazioni geografiche, ecc … In poche parole, non c’è una verità, ma molte sfaccettature della verità. Ogni cultura, ogni società stabilisce la propria verità. Ogni individuo è considerato come avente diritto di stabilire la propria scala di valori e di giudicare quello che per lui costituisce la verità. Infatti, la verità dei giorni nostri è costantemente ricostruita in funzione delle correnti sociali. Non si cerca la verità, la si costruisce. Ponzio Pilato era un uomo decisamente “moderno” (o forse dovremmo dire “postmoderno”?). Non è lui che ha chiesto a Gesù «Che cos’è la verità?» (Giovanni 18:38) Immagina di fare una domanda così a Colui che qualche ora prima aveva dichiarato nella Sua preghiera a Dio: «la tua parola è la verità» (Giovanni 17:17) e che aveva proclamato essere Lui stesso la verità! Credere nella possibilità di un assoluto al di fuori dell’uomo è un anatema per la nostra civilizzazione. Ora, la verità, come la saggezza o l’amore perfetto, sono solo in Dio. I “postmoderni” pensano che la verità di domani sarà diversa della verità di oggi. Ma il nostro Dio non cambia (Giacomo 1:17), è lo stesso ieri, oggi e domani. Di conseguenza la verità neppure cambia. Anche in alcune nostre chiese, certi assicurano che dobbiamo far evolvere i nostri valori, in funzione delle nostre esigenze sociali, ma questo è contrario alla verità biblica (Ebrei 13:8). Non discutere la verità, essa è una persona, Gesù e la Sua Parola dovrebbe essere la base dei nostri valori. Se conosci Gesù, non devi più cercare la verità: la devi soltanto vivere nella tua vita! Come ha scritto Albert Schweitzer: “Rallegriamoci nella verità, quando abbiamo trovato la luce della sua lampada!”