L’ultima asta

Lord Fitzgerald era un barone inglese molto ricco che aveva un figlio unico. Sua moglie morì quando quest’ultimo era ancora adolescente, e la sfortuna volle che il giovane morisse anche lui prima di avere vent’anni. Nel frattempo la fortuna del barone continuava ad accrescersi grazie all’acquisto di opere di grandi Maestri pittori. Nel suo testamento, il barone lasciò istruzioni molto chiare: dopo la sua morte doveva essere organizzata una vendita all’asta. Questa attirò una folla di compratori, fra i quali molti conservatori di musei e numerosi collezionisti privati, tutti quanti impazienti di fare le loro offerte. Fra i quadri esposti, uno di essi attirò pochissimo interesse perché non era di gran qualità e l’autore, un pittore locale, era sconosciuto. Ma era un ritratto dell’unico figlio del barone. Quando iniziò l’asta, il banditore lesse il testamento del barone: stabiliva che la vendita doveva iniziare col ritratto dell’”amato figlio”.
Quel quadro era così banale che nessuno fece una proposta, tranne il vecchio domestico della famiglia, che aveva aiutato a crescere il giovane e aveva imparato ad amarlo. Fece l’acquisto per un tozzo di pane. A quel punto il banditore fermò l’asta e chiese al notaio di continuare la lettura del testamento. Si fece gran silenzio: “La persona che comprerà il ritratto di mio figlio si vedrà consegnare la collezione intera di opere. Quindi l’asta è terminata!”
Cristo: senza di Lui non abbiamo nulla, con Lui abbiamo tutto!

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