Se non hai mai visto Dio punire la mancata ubbidienza, perché ti aspetti che possa ricompensare l’ubbidienza? Considera l’esperienza che ha fatto Davide: commette adulterio, poi camuffa il suo errore per farlo passare inosservato. Tutto procede bene per un certo tempo. Poi le conseguenze delle sue azioni, anche se non immediate, un certo giorno scoppiano. Le conseguenze delle nostre azioni non scompaiono mai. Davide è perso, e quando sei perso tendi ad agire come una povera creatura smarrita. Ha perso la strada, perso la sua intimità con Dio, perso la pace dell’anima e perso il rispetto del suo popolo.
Paolo ha scritto: «I peccati di alcune persone sono manifesti prima ancora del giudizio; di
altre, invece, si conosceranno in seguito.» (1 Timoteo 5:24)
A te la scelta: affronterai i tuoi peccati oggi o aspetterai il «gran giorno»? Se hai in dotazione
anche solo un minimo di saggezza, non aspetterai l’inevitabile e non ignorerai i tuoi peccati!
Il peccato di Davide screditò la sua reputazione, Bat Seba rimase incinta e suo marito fu ucciso, lui uno dei più valorosi capitani dell’esercito di Davide. Ma prima di tutto, il peccato di Davide
era contro Dio. Una verità, questa, che tendiamo a dimenticare! «Ho peccato contro te, contro te solo, ho fatto ciò ch’è male agli occhi tuoi.» (Salmo 51:4)
Un dettaglio solenne: il fatto che la preghiera di pentimento di Davide sia diventata così
pubblica, suggerisce l’idea che a volte il pentimento necessario dev’essere commisurato
all’errore commesso. Allora, ascolta le parole di Davide: «Distogli lo sguardo dai miei peccati, e cancella tutte le mie colpe. O Dio, crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo. Non respingermi dalla tua presenza e non togliermi il tuo santo spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza e uno spirito volenteroso mi sostenga.» (Salmo 51:9-12)
Dio ti ha convinto dei tuoi peccati? Non lo ignorare! Agisci di conseguenza!