Non offrire a Dio… i tuoi avanzi

Ogni duro lavoro ci fa sudare!
Non dimenticare che, dopo essere stati cacciati dal giardino di Eden, Adamo ed Eva hanno dovuto cominciare a sudare per guadagnarsi da vivere: «mangerai il pane con il sudore del tuo volto» (Genesi 3:19).
I contadini sudavano per trasformare i loro raccolti in monete sonanti, così come i muratori
sui cantieri o i responsabili quando redigono, nei loro uffici, dei rapporti complicati. Abbiamo
tendenza ad apprezzare maggiormente quello che otteniamo col sudore della nostra fronte. Dio apprezza anche i nostri sforzi nei Suoi confronti.
Ecco perché, quando Davide ebbe occasione di offrire a Dio un sacrificio, affermò: «non
offrirò al SIGNORE, al mio Dio, olocausti che non mi costino nulla» (2 Samuele 24:24). Che tu lo faccia in senso figurato o reale, sudi comunque per guadagnarti da vivere.
Succede lo stesso se vuoi davvero adorare Dio (e ciò non significa necessariamente adorarLo gridando con forza ed alzando le mani verso il cielo, anche se tali espressioni possono a volte trovare la loro giusta collocazione).
La vera adorazione va molto oltre questi segni esteriori. La parola inglese per definire
adorazione è “worship” (worthship nell’inglese antico) che precisamente vuole dire: “attribuire
un prezzo specifico o un valore particolare a una persona o ad un oggetto”.
Nel Nuovo Testamento, la parola “adorazione” era un termine generale che comprendeva il servizio reso a Dio, la lode, il rispetto dovuto al Creatore, l’umiltà, l’amore e i doni.
Per esempio, le decime e le offerte fanno parte dell’adorazione dovuta a Dio perché tu dai a Dio le primizie delle tue entrate. (Proverbi 3:9)
Onorarlo con le primizie del tuo tempo e della tua energia è un’altra forma di “adorazione”. Se decidi di sacrificare una parte del tuo riposo per alzarti prima e passare più
tempo con Dio, è pure questo fare qualcosa che ti costa. Se ti “disturbi” per aiutare qualcuno
nel bisogno, offrirai anche a Dio qualcosa di valore (1 Giovanni 3:17).
Quindi, esamina il tuo cuore oggi e non offrire a Dio i tuoi resti o i tuoi avanzi, offriGli il
meglio di te stesso.

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