Erica, una mamma non credente, era in ospedale in cura intensiva. I suoi due figli, Todd e Susan, entrambi credenti pregavano per lei con tutto il fervore della loro fede. Todd dichiarò a Susan che pregava perché la mamma guarisse miracolosamente. Susan rispose che aveva una profonda convinzione che Dio la spingesse piuttosto a pregare per la salvezza della loro mamma. Col passare dei giorni le condizioni di Erica peggiorarono. I due figli continuarono a supplicare Dio d’intervenire nella vita della loro mamma. Dopo una settimana in terapia intensiva, Erica entrò in coma e si spense tre giorni dopo. Alla fine ci si potrebbe chiedere: “Quale dei due figli ha pregato secondo la volontà di Dio?” Nella borsetta di Erica, in ospedale, c’era una piccola Bibbia. Ma nulla prova che Erica l’abbia aperta, né che abbia accettato la salvezza in Gesù Cristo prima di andare in coma. Non fu neanche miracolosamente guarita. Le preghiere di Todd sono state ignorate? Susan aveva ragione a pregare per la salvezza di sua mamma? Si erano sbagliati entrambi? Il fatto è che entrambe le preghiere erano corrette perché la salvezza e la guarigione fanno entrambe parte del piano divino per l’umanità. Ciononostante è chiaro che Dio è sempre sovrano. Lui solo conosce il numero esatto dei giorni della nostra vita su questa terra. Un pastore ha detto: “La nostra responsabilità è pregare per la guarigione di tutti, pur accettando che la sovranità di Dio è l’autorità ultima sulla scelta di chi sarà guarito e chi no!” In ogni situazione umana la saggezza implica che cerchiamo la volontà di Dio, sperando che le nostre preghiere si allineino con la Sua perfetta volontà. A volta Dio ci permette d’intravedere la grandezza del Suo piano, consentendoci di pregare in maniera precisa per un soggetto specifico. Altrimenti, ci dobbiamo accontentare di fidarci di Lui e di continuare a pregare perché la Sua perfetta volontà si compia, anche se la piega che prendono gli eventi di oggi non sembra indicarlo!