Un nuovo concetto di ubbidienza (seconda parte)

Gesù ha detto: «Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero.» (Matteo 11:29-30) Fra la gente che lo ascoltava c’erano molti contadini abituati a lavorare i campi con i buoi. Comprendevano bene quello che Gesù voleva dire, perché non gli sarebbe mai venuto in mente di mettere sulle loro bestie un giogo in malo modo, così da irritarle o ferirle. E Dio agisce allo stesso modo con noi! Questi contadini sapevano anche i buoi hanno bisogno di un giogo per ubbidire alle loro direttive e compiere il loro lavoro con efficacia.
“Ma se Dio ha posto in fondo al mio cuore il desiderio di piacerGli e di fare bene, perché non lo posso scoprire?” dirai forse. Prima di tutto sei sempre rivestito di una coltre carnale e, finché non avrai ricevuto un nuovo corpo, non pensare di poter sfuggire agli impulsi del tuo corpo originale. Poi, se trovi difficile scoprire in te questo desiderio di piacerGli, è perché gli anni passati a fare solo quello che ti pareva indispensabile o che eri obbligato a fare, hanno creato uno strato calloso sulla tua epidermide, simile alla pelle indurita dei piedi abituati ai sentieri pietrosi. Per ritrovare la pelle morbida che vi si nasconde sotto, il pedicure deve prima di tutto trattare la superficie indurita della pianta dei tuoi piedi.
Così, lo Spirito Santo deve far sparire dal nostro cuore i duroni che si sono formati nel corso degli anni per renderlo recettivo alla dolce voce di Dio. E come fa questo? Dando prova di molto amore! Facendo nascere in noi l’amore per Cristo a causa di tutto quello che ha fatto per noi.

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