Un giorno Gesù chiese ad un uomo che era malato da 38 anni: “Vuoi guarire?” E’ una domanda strana da fare ma probabilmente non tutti i malati vogliono necessariamente essere guariti. Alcuni preferiscono godersi la simpatia degli altri piuttosto che sfuggire ai loro problemi. Perché la guarigione comporta delle responsabilità: come accettare il cambiamento ed essere desideroso di lavorare. Portare un bel pasto caldo al figlio prodigo mentre rabbrividisce nel suo porcile è il peggior regalo che gli potresti fare! Egli sa la strada per tornare a casa: sarebbe meglio spingerlo in quella direzione. Sarebbe dargli prova d’amore, un amore senza sentimentalismo! Considera oggi le persone che fanno parte della tua vita. Cosa provi per loro? Li rispetti? Condividi le loro convinzioni? Decidere di non voler continuare una relazione con qualcuno non vuol dire che giudichi questa persona o che la disprezzi. Vuole semplicemente dire che desideri vivere la tua vita, la sola che hai a disposizione, per seguire altri scopi. Accetta l’evidenza: certe persone sono vere vittime. Altre sono solo dei falliti che assomigliano a una batteria difettosa di un’automobile. Nonostante le ricariche essa continua a lasciarti in panne all’avviamento, non è utile a nessuno. Se qualcuno ti rubasse il conto corrente, faresti in fretta a porre fine a questo furto e non proveresti simpatia per il ladro! Ebbene, le cattive relazioni fanno peggio: non ti rubano i soldi ma il tuo tempo. Ascolta queste parole: «Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi.» (Efesini 5:15-16) Chiedi a Dio di indicarti quelli che fanno parte della tua vita, poi effettua qualche modifica!